30 nov 2008

Festa di San Rocco


Nonna Anna racconta...

La festa di S. Rocco, una volta, si protraeva solo per tre giorni. Il sabato si portava "Santa Roccheddu" nella cappelletta al campo sportivo (l'attuale villa comunale), mentre la domenica si portava in processione la statua grande per tutto il paese (in un solo giorno!) accompagnata dalla banda. Quando i portatori uscivano la statua di S. Rocco dalla chiesa per la processione si sparavano i "roteddi": molte persone chiedevano una grazia al Patrono e come voto tenevano in mano "a rotedda" mentre girava e, essendo pericoloso, si coprivano con delle coperte di lana per non bruciarsi.

Tra la folla molte persone portavano "i 'ntrocci", i ceri, con i quali si chiedeva una grazia o si ringraziava per averla ottenuta. Inoltre per ringraziare il Santo per la guarigione di una gamba per esempio, si faceva fare una gamba di cera e si poneva accanto alla statua.

Il lunedì si riportava la statua di "Santa Rccheddu" in chiesa e si sparavano i fuochi d'artificio, spesso nelle vicinanze del castello che si infuocava facilmente.

In piazza veniva montato un palco grandissimo, circondato da tante luci, e il sabato sera si esibiva il gruppo folkloristico del paese, mentre la domenica c'era un intrattenimento canoro.

Qualche settimana prima della festa, la commissione incaricata passava per le case per chiedere un'offerta che sarebbe servita per le spese della festa e il rimanente per costruire l'attuale chiesa di S. Rocco.

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